#mostra “Side by side. Giovani artisti cinesi delle Accademie di Belle Arti in Italia”, a cura di Antonella Marino e Maria Vinella. L’iniziativa, ospitata dalla #diremuseipuglia nelle sale del #castellosvevodibari, è promossa dal Comune di #Bari in collaborazione con l’#Accademia di Belle Arti di Bari, nella ricorrenza dei 35 anni del #gemellaggio fra le città di Bari e #Gangzhou (#Canton).
L’inaugurazione con progetto / Arte performativa interattiva《不息》Endless @tauawang Giovane artista cinese
Performance interattive 《Endless》 不息 @tauawang 在展出的作品中,有些还作为在开幕式当天的互动艺术表演,在公众前,作者参与到其中进行互动。尤其是,在剪彩后,HuiWANG(那不勒斯美院)是在领导人在场的情況下立即进行的。在一条展开的长而窄的宣纸带上,这是中国传统的典型艺术装置,王先生邀请在场的人签名代表水的标志。然这幅画卷(将捐赠给巴里市政府)与这位年轻才华横溢的艺术家的其他作品一起挂在一个大型展示板上。主要的主题是水元素:在不同大小的卷上,精致的照片打印上的一些图像并创造了海浪的流体镜面效果。一切都是严格的黑白,符合中国绘画的起源,中国绘画更可能多的喜欢用黑色描绘而不是其他颜色。与传统的串联,是 Hui WANG 以惊人的表现力进行的绘制是其作品中不可或缺的一部分。他的研究质疑道教中人类存在的意义与自然元素密不可分,但在这里,它放大了对海洋的展示,同时也向巴里市表达了敬意。
Tra le opere in mostra, alcune sono state pensate anche come performan- ce interattive che, per tutta la giornata inaugurale, hanno coinvolto il pubblico alla presenza degli autori. In particolare, si è svolta subito dopo il taglio del nastro, alla presenza del- le autorità, la coinvolgente azione di Hui WANG (Accademia di Napoli).
Su una fascia srotolata di carta di riso lungo e stretto, tipico dispositivo della tradizio- ne cinese, WANG ha invitato i presenti ad apporre la propria firma insieme ad un segno d’acqua. Il rotolo (che sarà donato al Comune di Bari) è stato poi ap- peso su un grande pannello espositivo, con altri lavori del giovane talentuoso artista. Il tema dominante è l’elemento acqueo: su rotoli di diverse dimensioni, stesi in orizzontale o in più corti segmenti verticali, alcuni interventi pittorici su raffinate stampe fotografiche creano fluidi effetti speculari di onde marine. Il tutto è rigorosamente in bianco e nero, in accordo con le origini della pittura cinese che al colore preferisce l’essenza minimale delle tante possibili tonalità del nero. Il legame con la tradizione è del resto parte integrante dell’operazione che WANG porta avanti con sorprendente maturità espressiva. La sua ricerca ‘interroga sul senso stesso dell’esistenza umana, nel taoismo indissolubilmen- te connessa con gli elementi naturali, ma amplifica qui il richiamo al mare anche con un dichiarato omaggio alla città di Bari.
REPOST @castellosvevodibari 友谊长存 并肩携手 风雨共济
𝘓’𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘶𝘳𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦. 𝘈𝘪𝘶𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰𝘤𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘪𝘯𝘨𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘢𝘯𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰 𝘢 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰 L’inaugurazione con progetto / Arte performativa interattiva《不息》Endless @tauawang Giovane artista cinese
Accademia di Belle Arti di Bari -Ennio Triggiani Presidente -Giancarlo Chielli Direttore
Comune di Bari : Antonio Decaro Sindaco Direzione regionale Musei Puglia:Luca Mercuri Direttore Castello Svevo di Bari : Alessandra Mongelli Direttrice Mostra a cura di Antonella Marino Dipartimento Arti Visive
王辉 – 中国国家奖学金获得者,第十三届意大利国家艺术奖获得者。意大利那不勒斯国立美术学院艺术语言(摄影)硕士研究生。日前,他的摄影装置专辑《 SIAMO MASSA》 入选了正在举行的2021年世界城市双年展(LA BIENNALE DELLE CITTÀ DEL MONDO);同时,作为世界双年展项目-Farm Cultural Park- FARMverè的联合策展团队的成员,该项目获得了2020 Human City Design Awards大奖 。王辉目前生活在意大利那不勒斯和罗马,从事艺术创作和品牌管理工作,艺术创作和策展主要以影像及跨媒体为载体。个人作品曾获FEP-2017欧洲年度摄影相薄大奖。2018年从意大利返回雄安新区驻地艺术创作,与伊美术馆联合发起公共艺术教育项目《生xi-社会剧场/城市记忆保护计划》。2018年作为独立艺术家入选LA BIENNALE DEI GIOVANI FOTOGRAFI ITALIANI第六届意大利青年摄影双年展。2019年,第十三届意大利国家艺术奖获得者,成为该奖项历史上获得该奖项的第一个外籍青年艺术家。2020年他以《SIAMO MASSA》的一幅肖像作品参加意大利微视传媒主办的摄影比赛获得专业组一等奖。
世界城市双年展(LA BIENNALE DELLE CITTÀ DEL MONDO)将于2021年6月25日至2022年1月16日在意大利西西里大区阿格里真托(Agrigento)的法瓦拉(Favara)举行,它由Farm Cultural Park团队策划的,是该地区继阿格里真托古希腊神庙的第二个重要文化场所景点,其目的是突出来自世界各地的艺术家、摄影师、建筑师和创作者的创新和实验努力,他们以对城市空间转型的贡献而闻名,因为城市比以往任何时候都更关系到人类的现在和未来,Farm Cultural Park是思想和倡议的摇篮,能够将西西里腹地的古老摇摇欲坠的地区转变为当代艺术展览空间,成为这是第一个“西西里制造”文化旅游公园。该团队的“Countless Cities”项目从 10 个入围的国际项目中脱颖而出,荣获2020人类城市设计大奖(2020 Human City Design Awards)。
艺术家王辉与2021世界城市双年展联合策展团队FRAM CULTURAL PARK- FARMverè的集体合影 艺术家王辉在2021年世界城市双年展的摄影装置作品《SIAMO MASSA》的平面图及展览海报
在本届LA BIENNALE DELLE CITTÀ DEL MONDO世界城市双年展中,王辉的《SIAMO MASSA》摄影装置作品合集,以重新构置空间的概念,从城堡入口由外向内进入古老的教堂遗址负一层的展厅,就像抵达了建筑物的内心深处来进行的对话。可以看到从PALAZZO CAFISI宫殿楼梯外,沿着LED的红线,一步一步的通往地下,最终参观者通过下沉的阶梯到达了《SIAMO MASSA》的“灵魂”深处。该艺术项目也是世界城市双年展意大利那不勒斯市的代表项目。
[La biennale delle città del mondo] [NAPOLI RI-CUNTATA] 26 Marzo 2021-16 GEN 2022 Palazzo Cafisi – Padiglione Napoli – HALL Naples
Seguendo la linea rossa del led, il visitatore giunge nell’anima del padiglione, nell’anima della città di Napoli. Un lungo tavolo occupa lo spazio più grande, apparecchiato secondo la tradizione delle famiglie partenopee. Prendono forma pietanze concettuali:
“lo cunto de li cunti” ci ricorda la finalità dell’esposizione: raccontare, di nuovo, con forme, tecniche e materiali diversi, la città. Libri al posto del cibo, perché la cultura è cibo: libri buoni come il ” pane”: elementi, oggetti, che tentano di fare dialogare il salato e il sapido della vita, in un impasto di emozioni.
La cultura diventa cibo, è cibo. Cibo e cultura rappresentano un modo per comunicare. La tavola è luogo di aggregazione, di ritrovo, di incontro. Commensali sono massa, siamo anche noi: il fotografo Wang Hui, nella sua opera “Siamo massa” immagina che ospiti non siano individui conosciuti ma persone pensanti, il cui sguardo, la cui espressione contribuiscono a rendere una città Napoli. A capotavola occupa un posto d’onore una donna con mascherina e visiera che fuoriesce da una piazza Plebiscito che sembra oggi distante ed inaccessibile perchè luogo di assembramenti.
La figura femminile è caratterizzata da colori chiari tra i quali acceca il bianco della mascherina ed il trasparente della visiera. Vietato essere vicini, vietato sedersi alla stessa tavola, ecco che rigidi plexiglass dividono un posto dall’altro, un uomo da un uomo, una donna da una donna, la massa per una volta non è confusa ma gli individui sono persona. Ogni persona è al suo posto. Condividono la stessa tavola un uomo con aureola, moderno santo a cui si rivolgono le preghiere di chi vive angosce esistenziali. Uomini che si santificano, realtà eteree che mi materializzano e prendono vita in fattezze umane.
Giovane come i medici che combattono ogni giorno, salvatori di vite anonime, che si mescolano con il proprio collo di camicia agli altri banali colli. Massa che aiuta la massa ma che nell’atto di aiutarla, di salvarla, non è più massa, se ne distacca, la loro individualità esiste e prende vita, sembra gridare al mondo che la sopravvivenza della massa indistinta è legata alla loro opera straordinaria. Commensali: uomo o donna, che importa? stesso volto circondato da capelli lunghi biondi, massa colpita anche in America come ammonisce la scritta del sigillo. Massa senza età, senza identità di genere, senza nome. Nell’ultima foto Whan Hui ci ammonisce: vietato respirare, vietato sorridere, vietato parlare. Bisogna fare silenzio ora. Oggi è il nostro turno di ascoltare.
La fotografia rende profondo lo sguardo del singolo, ogni individualità prende vita, è anima. Napoli è sì massa, ma massa non come folla anonima, omogenea, massa come insieme di uomini donne e bambini carichi di esperienza e di vissuto. Anche il nostro essere massa ordinaria, comune costituisce la società in cui viviamo, formando così un ambiente, una città piena di contraddizioni come Napoli.
La massa di Wang Hui si trova successivamente a rispecchiarsi nei quattro periacti ricoperti interamente di specchi, nei quali gli uomini potranno, specchiandosi, ritrovarsi o, vedendosi altro da sé, perdersi. Uomini adulti sentono di essere nel posto giusto perché lo spazio abitativo destinato alle attività lavorative va incontro alle proprie esigenze, i bambini si specchiano e non si ritrovano, lo spazio ricreativo deve essere cercato altrove, fuori dal Centro direzionale, agglomerato di grattacieli che svettano tra gli edifici del centro storico.
Il centro culturale indipendente di Favara si è aggiudicato l’ambito riconoscimento di Seoul.Scelta tra 10 ambiziosi progetti internazionali, Farm è una fucina di idee e di iniziative che ha saputo trasformare le aree fatiscenti di un paesino dell’entroterra siculo in spazi per mostre d’arte contemporanea, diventando il primo parco turistico culturale ‘made in Sicily’ e il secondo polo di attrazione della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi.
a cura di Costanza Rugger
Human City Design Awards 2020 Farm Cultural Park.
Il premio Human City Design Awards di Seoul, giunto alla sua seconda edizione, guarda al design come strumento per forgiare relazioni armoniose e sostenibili tra esseri umani, società, ambiente e natura e fronteggiare le sfide che sorgono in ambienti urbani complessi, suggerendo una nuova visione.
Il tema del concorso riguardava la progettazione di rapporti armonici e sostenibili tra persone, tra individui e società, tra persone e natura, contribuendo a risolvere i problemi della città e a diffondere l’idea della cultura del progetto come soluzione per la qualità della vita.
Farm Cultural Park ha vinto con “Countless Cities”, l’unica Biennale dedicata alle Città del Mondo, il cui scopo è mettere in luce gli sforzi innovativi e sperimentali di fotografi, architetti e creatori di tutto il mondo noti per i loro contributi alla trasformazione degli spazi urbani. Perchè le città sono dove è più che mai in gioco il presente e il futuro dell’umanità.
,Fondatore di Farm Cultural Park ha commentato: “Crediamo che sia necessario per artisti e mostre diventare nomadi e attraversare le frontiere sia fisicamente che mentalmente. In questi tempi difficili, superare i confini nazionali, consentire a lingue e culture di diffondersi in tutte le direzioni è una chiave per affrontare meglio le sfide sociali da fronteggiare oggi negli spazi urbani attraverso l’arte e il design”.
Il senso del progetto di Andrea Bartoli e di Florinda Saieva è la convinzione che l’arte sia un volano di sviluppo economico. Dare nuova vita a un territorio rassegnato alla marginalità. In 10 anni Farm ha polarizzato l’attenzione degli ambienti artistici e culturali a livello internazionale: è comparsa su siti prestigiosi e nella celeberrima guida Lonely Planet come una delle più interessanti sedi espositive di arte moderna.
Gli individui sono l’atomo primario della società, un’evidenza che è alla base del mio processo creativo. Il 2020 è un momento molto speciale. L’interazione degli individui nella società è fonte di reazioni e stati d’animo, dalla gioia alla rabbia, al senso d’impotenza, al dolore e così via. Ad ognuno di essi corrisponde un’espressione del viso, ed è quella che ho cercato di cogliere fra la gente, soprattutto quella del quartiere dove vivo, la vecchia area spagnola di Napoli. Come altro testimone storico nel 2020, rappresenta l’importante patrimonio culturale del popolo di Napoli negli ultimi secoli e la presenza di una cultura che vive ancora.
Così ho iniziato al 2018 un lungo progetto a girare tra la “massa “, a osservare tutti i tipi di lavoro che fanno, tra diverse persone chi vivono questo citta. Amici napoletani di tutti i generi, artisti di strada, barbieri , indiani gestori di supermercati, turisti da tutto il mondo,missionario,meccanici, immigrati clandestini, di cui ho realizzato ritratti di massa , di altrettanti stati d’animo, che ho successivamente sovrapposto.
Durante il processo di creazione di “Siamo massa” è nata poi l’idea di realizzare un progetto, “Dopo dieci anni”, il cui obiettivo sarà registrare i cambiamenti a distanza di tempo, osservando i mutamenti del sé e l’espressione delle proprie emozioni. Spero in questo modo di trasformare queste miniature della vita in una capsula temporale della memoria, per salvare le loro emozioni e i loro cambiamenti, che sono unici.
La porta è l’entrata o l’uscita di un edificio o di un dispositivo che può
essere aperto e chiuso all’ingresso e all’uscita. Nella mia opera la sua
funzione vuole essere quella di connettere e separare due o più portatori di
identità. Come in un’opera teatrale, la scena cambia. Aprire la porta significa
entrare nella società: siamo dipendenti, capi e assistenti sociali. Aprire la
porta significa tornare a casa: siamo il padre e la madre, il marito e la
moglie, il bambino e la bambina. Ogni giorno ognuno di noi è impegnato a
entrare e uscire da vari tipi di porte, così come in un teatro sociale gli
attori mutano i propri ruoli e la scena cambia la propria forma. Svolgiamo
diversi ruoli sociali sul palcoscenico invisibile della nostra realtà. Le porte
sono le chiavi per la nostra transizione da e verso le varie posizioni che
ricopriamo.
Pertanto, la vita
si svolge tra l’apertura e la chiusura delle porte di ogni giorno.
Bussa alla prima porta: la porta del Vesuvio. 2018 (280cmX80cm)
(assemblage, luce a led, pittura su legno, specchio,
libro)
Il Vesuvio è un
simbolo della città di Napoli. Questa porta è composta da una corona verde e un
corpo rosso. Le luci verdi rappresentano l’ambiente naturale, il rosso è il
sangue dell’energia vulcanica che scorre nelle vene della terra. In seguito a
un grande incendio, “l’anziano” Vesuvio è nudo e ferito. Nel corso della storia
e dello sviluppo economico, gli esseri umani hanno cercato ciecamente il
progresso, e hanno distrutto proprio quelle risorse che hanno svolto un ruolo
importante nel processo di crescita. Queste porte pesanti e rozze sono la
“spazzatura” che ho trovato per le strade dei Quartieri spagnoli:
testimoni di storie familiari di una città sono state abbandonate lungo i
marciapiedi e mai raccolte dal Comune per le loro dimensioni non riciclabili.
Metafore simboliche del processo di sviluppo, incurante dell’ambiente sociale
quotidiano, lo status dei gruppi vulnerabili nella società. Come anziani
indifesi, seduti negli angoli delle strade della città, a nessuno importa
perché è questo il loro destino. Nessuno si accorgerà di loro finché, in
silenzio, non se ne andranno.
Bussa alla seconda porta: la porta del disastro.2018 (220cmX80cm)
(CD:video documentario 1:43 min musica : regista sul strada)
(assemblage,
legno carbonizzato dopo l’incendio sul Vesuvio, specchi rotti)
Gli infiniti
desideri degli esseri umani hanno portato spesso a enormi distruzioni. E’
questa la porta del disastro. Nella mia opera, questa porta è di colore bianco
che in molte culture non-occidentali è legato alla morte, al vuoto. L’incendio
del Vesuvio nell’estate scorsa è stato come un’esplosione dell’avidità della
natura umana. Tre quarti della vegetazione dell’intero vulcano sono stati
bruciati e innumerevoli animali sono morti o hanno perso le loro case, causando
perdite incalcolabili nei dodici comuni circostanti. Dopo le indagini è emerso
che si è trattato di un disastro causato da un incendio doloso: chi ottiene
benefici da una tale devastazione? Solo due decenni fa, lo stesso incidente si
è verificato nello stesso luogo. Eventi diversi, ma esseri umani ugualmente
avidi. Ho intervistato gli abitanti nelle aree circostanti agli incendi, ma
nessuno sapeva chi avesse causato l’incidente. Allo stesso tempo, molte persone
hanno guadagnato dalla distruzione dei boschi “liberando” terreno per colture e
pascoli. La corteccia rotta sparsa sulla porta e gli specchi riflettono il
nostro cuore. Se oggi decidessimo di chiuderla, sceglieremmo il perdono e la
redenzione. Se oggi abbiamo bruciato le nostre montagne, le nostre case, cosa
ci fermerà domani a bruciare le nostra civiltà, le nostre vite, il nostro
futuro.
(CD:video documentario 1:00 min musica : regista sul strada)
Bussa alla terza porta: la porta del cuore di Napoli
2018 (230cmX80cm)
(pittura rossa, invitando i pedoni sulla strada a
scrivere le parole nel “cuore”,
performance art)
Trova una chiave
e apri il tuo cuore. Questa porta è rossa, il colore del nostro cuore, così
come del cuore di Napoli. Il cuore umano
non è solo il motore della nostra vita, è anche la porta che ci apre e ci
chiude all’altro, che separa il nostro privato da tutto il resto. Per la mia
opera, il suo ruolo è quello di collegare e chiudere due o più relazioni.
Crescendo, iniziamo a comprendere sempre di più il significato intimo delle
nostre vite e iniziamo a svolgere un ruolo sociale diversificato. Ogni giorno
abbiamo bisogno di tenere a mente i diversi posizionamenti che assumiamo nella
società, le diverse porte che apriamo e chiudiamo. Così come in un’opera
teatrale, abbiamo paura di scordarci le battute dei nostri ruoli, siamo
attanagliati dalla preoccupazione di dire e fare la cosa giusta. Nel processo
intimo di crescita di una persona, i segreti e le emozioni che portiamo a casa
ogni giorno appesantiscono questo piccolo cuore. Apriamo la porta più
velocemente e frequentemente ogni giorno, ma non basta. Cerchiamo nuove porte e
nuove chiavi per aprirle. La porta è diventata un altro simbolo di desiderio e
la ricerca insaziabile di nuove è ormai un corso obbligato nella vita.
Prendi una
chiave, apri un po ‘di cuore, non portare troppo, lascia il tuo cuore.
(CD:video documentario 1:00 min musica : regista sul strada)
Bussa alla quarta porta: la porta da attraversare.( performance ) (230cmX80cm)
Il presente in
cui viviamo è lo spazio tra il nostro passato e il nostro futuro. Abbiamo
scelto di dipingere questa porta di giallo, perchè è il colore che collega il
passato e il futuro, come la luce che percorre l’universo e alla fine del suo
viaggio raggiunge un buco nero. Mettere quella piccola sedia rossa affianco
alla porta è un nostro prezioso ricordo d’infanzia. La vita sembra soffermarsi
nei ricordi del passato e dell’infinito futuro. Con questa piccola porta
trapassiamo i limiti temporali: torneremo alla nostra infanzia, torneremo a
casa, torneremo tra le braccia dei nostri genitori e adoreremo il porto di
casa, il porto del cuore. Mentre attraversiamo la porta, vediamo la bellezza
del mondo, dimentichiamo le dispute, sogniamo il futuro e abbandoniamo la
negatività della vita. Quando sei sfinito, quando non sai nulla del futuro,
guarda lo specchio della porta, preparati, apri la porta e corri avanti senza
pensieri come un bambino.
Bussa alla quinta porta: la porta degli artisti,
blu.
Bussa alla sesta porta: la porta della storia, dai
colori infiniti.
Apri la settima porta, l’ottava porta e la nona……
La porta del passato, la porta del presente, la
porta del futuro.
Il colore della porta che apri, è ciò che hai
scelto di essere….
Istituto Comprensivo Trofarello / Foto Club Neyrone 14 maggio – 7 giugno 2019
«Mi chiamo Wang Hui, in Tibetano è Dawa. Ero insegnante in Tibet e a anche un fotografo. Cinque anni fa sono andato in treno per la prima volta in Tibet, la regione di cui il nonno mi parlava sempre. Da quel momento, il Tibet è diventato una parte importante della mia vita». La mostra si inserisce in “Archiviare il Presente”.
Gli individui sono l’atomo primario della società, un’evidenza che è alla base del mio processo creativo. L’interazione degli individui nella società è fonte di reazioni e stati d’animo, dalla gioia alla rabbia, al senso d’impotenza, al dolore e così via. Ad ognuno di essi corrisponde un’espressione del viso, ed è quella che ho cercato di cogliere fra la gente, soprattutto quella del quartiere dove vivo, la vecchia area spagnola di Napoli. Persone di tutti i generi, artisti di strada, barbieri, indiani gestori di supermercati, meccanici, immigrati clandestini, di cui ho realizzato otto ritratti ciascuno, di altrettanti stati d’animo, che ho successivamente sovrapposto. Durante il processo di creazione di “Siamo massa” è nata poi l’idea di realizzare un nuovo progetto, “Dopo dieci anni”, il cui obiettivo sarà registrare i cambiamenti a distanza di tempo, osservando i mutamenti del sé e l’espressione delle proprie emozioni. Spero in questo modo di trasformare queste miniature della vita in una capsula temporale della memoria, per salvare le loro emozioni e i loro cambiamenti, che sono unici. Se non c’è massa, non c’è niente.